venerdì 29 novembre 2013

Dennis, quand tu veux

Prosegue l'operazione amarcord. Ora la televisione non la guardo praticamente più, a parte il campionato di calcio e qualche altro evento sportivo. Ma una volta la guardavo. E i più esperti avranno già capito a cosa mi riferisco leggendo il titolo.
Una volta aveva un senso guardare la televisione, qualche programma interessante c'era, trascorrevi il tempo. Adesso, anche volendo, se volessi passare un lunedì sera a casa mi troverei di fronte a una programmazione desolante. Tra reality show, talent show e altre cagate pazzesche di questo genere, probabilmente la scelta sarebbe tra il curling, il posticipo della lega pro e l'ennesima replica dei Simpson. Ma una volta c'erano eventi che aspettavo con ansia, come il campionato di calcio. In effetti in quel periodo ancora non seguivo il calcio come andrebbe fatto, ovvero come una religione. E forse ho iniziato a seguire il calcio per compensazione. Erano gli anni in cui trasmettevano Giochi Senza Frontiere.
Ettore Andenna, Dennis Pettiaux, giocare il Jolly, il fil rouge. Storie perse nella nebbia della memoria, che l'ultima edizione l'hanno fatta quando avevo quattordici anni. Ma le ultime due non c'era Ettore Andenna ed era in netto peggioramento. Storie in cui si intrecciavano una serie di circostanze favorevoli, tempi spensierati in cui puoi stare il sabato sera a vederti la televisione senza la pressione del dover fare serata a tutti i costi - non che adesso ce l'abbia, ma ovviamente da piccoli il problema neanche si pone - e in cui non c'erano smartphone, computer e altri potenziali disturbi.
Ebbene sì, ci sono stati momenti in cui l'attesa era per l'Inno alla Gioia che apriva i giochi e non per un calcio d'inizio. Ed ero troppo piccolo per poter pensare che esistesse una spiegazione logica al fatto che papà sapesse sempre come andava a finire. Con grande signorilità, incurante di perdere l'aura magica che lo avvolgeva, mi confessò in seguito che vedeva la puntata sul canale francese, che trasmetteva qualche giorno prima rispetto la programmazione italiana.

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