Un addio, o forse un arrivederci. Dipende. Ci fermiamo qui, per il momento. Mi piacerebbe dire che è perché nessuno legge quello che scrivo, ma non è vero. Cioè, un paio di visite al giorno, al netto di quelle fatte da me che Blogger ogni tanto conta, non possono comunque essere considerate un pubblico numeroso. Ma in realtà non è la causa, ma la scusa. La verità è che mi sono rotto i coglioni.
So long, amigo. I won’t say goodbye. I said it to you when it meant something. I said it when it sad, and lonely, and final.
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mercoledì 18 giugno 2014
martedì 10 giugno 2014
L'ISOLA DEL GIORNO PRIMA, di U. Eco
Non c'è due senza tre, si dice. Smentito dai fatti. Dopo gli ottimi Il nome della rosa e Il pendolo di Foucault, Eco non si conferma. Sto libro, vi anticipo la conclusione, è una grande palla.
domenica 8 giugno 2014
IL PICCOLO POPOLO ALL'ARIA APERTA, di T. Pratchett
Secondo capitolo, che come in tutte le trilogie tranne Il cavaliere oscuro è la parte più debole. Ma lì c'è Joker. Non hai il brivido della sorpresa e neanche la tensione per la conclusione. Ma il peggio di Terry Pratchett è comunque meglio del meglio di molti altri.
Il grande ritorno
Finalmente. Dopo 1432 giorni, quattro campionati, un Europeo e una Confederations Cup, ritonano i mondiali.
mercoledì 28 maggio 2014
IL PICCOLO POPOLO DEI GRANDI MAGAZZINI, di T. Pratchett
Per riprendersi da Dick non c'è altra soluzione. Una bella iniezione in tre dosi di Terry Pratchett. Che oltre al benefico effetto di spazzare via tutto il malessere delle cronache del dopobomba mi condurrà, dopo qualche probabile intermezzo, al Mondo Disco.
lunedì 26 maggio 2014
CRONACHE DEL DOPOBOMBA, di P.K. Dick
Mi ero sempre lamentato del fatto che i romanzi di Dick finivano sempre a cazzo, o meglio non finivano. Stavolta sono stato accontentato, un finale che abbia senso c'è. E non mi ha soddisfatto. Evidentemente sono io il problema, allora.
venerdì 23 maggio 2014
BUONA APOCALISSE A TUTTI, di T. Pratchett
Una grande conferma, Pratchett. Rimaniamo sempre nel fantasy, perché non vedo come altro considerare storie in cui angeli e demoni sono protagonisti. Oltre all'umorismo molto stile Douglas Adams - ma potrebbe anche essere che l'umorismo di Adams sia decisamente Pratchettiano - ci vedrei anche un pizzico di Benni.
mercoledì 21 maggio 2014
Un pollo di gomma con una carrucola in mezzo
I più colti sanno che quel pollo è tutto quello che possiede Guybrush Threepwood nel primo Monkey Island. E non è molto diverso da quello che è rimasto in mano alla Lazio dopo questa fantastica annata. Noni, fuori dall'Europa, costretti al turno di coppa Italia ad agosto. Eliminati dal Ludogorets in Europa League. E con la Roma rinata, che non ci cambia un cazzo ma mal comune mezzo gaudio vale sempre, soprattutto tra Roma e Lazio. Si dice che abbiamo vissuto di rendita dopo la coppa Italia. Vero in parte. Perché è da anni che viviamo di rendita.
lunedì 19 maggio 2014
LE BEATRICI, di S. Benni
C'è stato un tempo in cui mi comprai una decina di libri di Benni, letti uno dopo l'altro. Poi c'è stato il tempo i cui ho comprato e letto la Grammatica di Dio. E poi, niente. Come se dopo la Grammatica di Dio avesse raggiunto il massimo e non avrebbe avuto senso leggere altro, sarebbe stato troppo deludente. Non mi sbagliavo, seppure con le dovute attenuanti.
venerdì 16 maggio 2014
IL POPOLO DEL TAPPETO, di T. Pratchett
Infine è arrivato il momento. Dopo una lunga attesa, a prendere polvere in fondo alla lista degli autori da leggere, ho letto un libro di Sir Terence David John Pratchett. Ovviamente partendo dall'nizio, con il suo primo libro. Le attese che si erano create, nel tempo, erano pesanti. Era il predestinato a raccogliere la maglia numero 10, quella del fuoriclasse. L'autore che mi garantisce un livello di lettura qualitativamente superiore.
mercoledì 14 maggio 2014
Paris vaut bien une messe - tiers état
Una volta che hai visto tutto quello che devi vedere, tutto quello che se non lo vedi ti possono venire a dire: ma che davero sei stato là e non l'hai visto? Ma sei un cojone!, viene la parte migliore. Quando vai in giro senza obblighi sociali, fai quello che cazzo vuoi e scopri cose che non rientrano nel menu fisso.
lunedì 12 maggio 2014
IL DIZIONARIO DEL DIAVOLO, di A. Bierce
Non ricordo come sono andato a finire su Ambrose Bierce. Era un nome che conoscevo, ma rientrava nella categoria "scrittori vecchi, che non dovrebbero aver nessun merito particolare tale da renderli degni di lettura. Poi era uno dei protagonisti di Dal Tramonto all'alba 3. L'acquisto e la lettura di un suo libro risulta decisamente inspiegabile. Eppur si compra.
venerdì 9 maggio 2014
Paris vaut bien une messe - clergé et noblesse
Eh, sì, come dar torto a Enrico IV. Sti cazzi di una messa, se in cambio ti danno Parigi. La ville lumière. La città più bella del mondo? Forse sì. E Roma? Beh, Roma... forse sono le due città più belle del mondo, dipende dai gusti. Il prolema di Roma è che è rimasta a duemila anni fa ed è vissuta di rendita. Colosseo e Fori Imperiali sono uno scenario mozzafiato, ma anche 14 linee di metro fanno la loro porca figura.
mercoledì 7 maggio 2014
IL PENDOLO DI FOUCAULT, di U. Eco
Non proprio tutto d'un fiato, perché è voluminoso e il tempo è sempre poco, ma sicuramente il coinvolgimento è stato di alto livello, roba che recentemente ricordo solo Player One, irraggiungibile perché ho passato tre giorni di fila a leggere rinunciando a qualunque altra attività.
lunedì 5 maggio 2014
Luci
Alla fine è come quando segui lo sport, devi trovare qualcosa in cui tifare. Anche se non te ne è mai fregato un cazzo, non te ne frega un cazzo e mai te ne fregherà un cazzo, ti guardi il tiro con l'arco a squadre alle olimpiadi e tifi Italia e ti trovi ad esultare quando con l'ultima freccia vincono l'oro come quando segnano un gol al derby. Beh, quasi.
sabato 3 maggio 2014
DOVE SONO IN QUESTA STORIA, di E. Kusturica
Una biografia, genere che non mi fa impazzire, infatti ne leggo poche e solo di personaggi estremamente selezionati. Dopo Giorgio Canali e Fabrizio De andré, rimaniamo in ambito artistico ma andiamo sul cinema. Ho visto un solo film di Emir Kusturica: Underground. Ma è stato sufficiente per farmi interessare al personaggio.
sabato 19 aprile 2014
Il prima e il dopo
Ci sono tante volte in cui uno si chiede "Ma chi me l'ha fatto fare". E a volte si tratta di decisioni importanti, di passi definitivi, scelte irreversibili. Nel mio caso magari no, ma il dubbio rimane sempre forte.
domenica 6 aprile 2014
EDUCAZIONE SIBERIANA, di N. Lilin
Spesso mi è capitato di affermare che preferisco vedere il film prima di leggere il libro, così mi immagino personaggi e scenari del film leggendo il libro. Probabilmente per pigrizia, così non mi devo sforzare più di tanto. Odio le parti descrittive. Comunque, questo non è uno di quei casi.
domenica 23 marzo 2014
IL NOME DELLA ROSA, di U. Eco
Non è stato facile iniziare a leggerlo, ho sempre un certo timore reverenziale verso i libri voluminosi. Poi ho sentito l'imitazione di Eco fatta da Fiorello, ho preso un rosacrociano coraggio e ho iniziato.
mercoledì 19 marzo 2014
Sei Nazioni 2014, il pagellone
Anche se in pochi se ne saranno accorti, ogni post sul sei Nazioni quest'anno è stato intitolato con una canzone dei Ratti della Sabina. Quindi per concludere degnamente, ogni squadra avrà la sua canzone.
martedì 18 marzo 2014
Il funambolo
Rassegnazione. Nient'altro. Quando prendi quaranta punti di scarto nonostante un gioco non privo di errori, non c'è altro da dire. L'unico lato positivo è che non ci saranno altre partite. Poniamo fine a questo strazio.
mercoledì 12 marzo 2014
Fuori dal centro
Avere basse aspettative è molto importante, aiuta ad affrontare delusioni e momenti grigi. Non mi ero fatto illusioni sulla partita con l'Irlanda e così è stato. Trenta punti e via. Dieci più di quelli che pronosticavo, parzialmente ripagati da un primo tempo tutto sommato decente.
martedì 4 marzo 2014
LE AVVENTURE DI HÉCTOR BELASCOARÁN, di P.I. Taibo II
La fine e l'inizio. Leggo gli ultimi libri che mi mancavano, i primi in ordine temporale, in cui si capisce perché
Héctor Belascoarán fa l'investigatore e come ha perso l'occhio e chi è la ragazza con la coda di cavallo.
venerdì 28 febbraio 2014
L'ultimo dei sogni
Pochi secondi alla fine ed arriva. Il carceriere che getta nel fiume la tua chiave. Il chiodo che ti sfregia la carrozzeria. Il dito nel piatto di minestra. Il parchimetro che finisce mentre sei ancora nel negozio. Il seme di more tra i denti che non si togli neanche con lo spazzolino. La bolla ripiena di pus che si rompe nello scarpone. La nevrosi che ha bisogno di uno psichiatra da 500€ l'ora. La lampadina bruciata che non riesci a svitare. Il drop di Weir.
lunedì 17 febbraio 2014
MUSASHI, di E. Yoshikawa
Musashi l'avevo adocchiato da Feltrinelli tempo fa, ma alla fine proprio a un passo dalle casse l'avevo posato. Poi il ritorno di fiamma e quindi una lunga lettura, di oltre ottocento pagine, tra l'altro a quanto pare non è neanche l'edizione integrale. Sono stati tagliati alcuni capitoli. Notizia verificata anche su wikipedia. Non mi sono mai piaciute queste mosse. Mi erano venuti un po' di dubbi sul libro, comunque è un libro degli anni trenta, ambientato nel Giappone del Seicento... c'era il rischio che fosse il polpettone storico pesantissimo. E invece no.
venerdì 14 febbraio 2014
ANCORA UNA NOTTE, di R. Chandler
Finalmente, a distanza di anni, riesco a comprare il romanzo di Chandler che mi mancava. Me l'ero quasi dimenticato, ormai. In realtà in libreria non ero neanche sicuro, era passato troppo tempo e non mi ricordavo con esattezza il titolo. Anzi, non me lo ricordavo per niente, però me la sentivo e ho rischiato.
lunedì 10 febbraio 2014
Qualcosa d'interessante
Niente, è andata. Non lo nego, ci stavo credendo. 3-3 al trentesimo, 9-3 a fine primo tempo. E avevamo tenuto alla grande. Poi dieci minuti di riposo, solo che ce li siamo presi dal quarantesimo al cinquantesimo, tre mete e finisce lì. Non basta l'immenso Munari con le sue perle a farmi sorridere dopo la partita.
mercoledì 5 febbraio 2014
A passo lento
Partiamo male. Io mi faccio sky per vedere il Sei Nazioni e gli infami non si comprano i diritti, che vanno a Dmax che oltre a non trasmettere in HD trasmette pure in chiaro. Vaffanculo, va. Prepartita di dubbio gusto, con la presenza di Flavia Pennetta, vai a capire perché, ma anche del mitico Paul Griffen, basettone come sempre. E poi niente, birra in mano e vediamo la partita. E anche questa alla fine si somma alle varie note negative; meno male che ci sono sempre Raimondi e Munari a regalare qualche gioia.
Insomma, perdere in Galles con meno di dieci punti può essere considerato positivo? Io, devo ammetterlo, prima della partita avevo pronosticato uno scarto di trenta punti e sono stato felice di ricredermi. D'altra parte gli ultimi test autunnali non erano stati molto incoraggianti. Eppure non ci avrei messo la firma per una sconfitta così. Perché nonostante tutto credo che l'Italia sia in procinto di fare il grande salto, e perdere ormai può essere accettato ma non deve assolutamente soddisfare.
Insomma, perdere in Galles con meno di dieci punti può essere considerato positivo? Io, devo ammetterlo, prima della partita avevo pronosticato uno scarto di trenta punti e sono stato felice di ricredermi. D'altra parte gli ultimi test autunnali non erano stati molto incoraggianti. Eppure non ci avrei messo la firma per una sconfitta così. Perché nonostante tutto credo che l'Italia sia in procinto di fare il grande salto, e perdere ormai può essere accettato ma non deve assolutamente soddisfare.
venerdì 17 gennaio 2014
CODICE LIBERO, di S. Williams
Quanti di voi hanno come sistema operativo Linux? Non molti. E ancor meno sapranno che definire Linux ad esempio il mio Ubuntu 13.10 Saucy Salamander è sbagliato, la definizione corretta è GNU/Linux. Linux è solo il kernel del sistema operativo, ma c'è molto altro. In questo libro si racconta di questo e non solo. Trattasi infatti della biografia di Richard Stallman. Doverosa precisazione, inutile solo per i nerd più consumati: è uno dei principali esponenti del movimento del Software Libero, fondatore della Free Software foundation e autore della GNU General Public License, meglio nota come GPL.
mercoledì 15 gennaio 2014
PER UNA CIPOLLA DI TROPEA, di A. Defilippi
Ancora racconti, ma questo offre la casa. Gratis, intendo. Poi è un giallo, genere che mi è sempre piaciuto. Il primo libro di spessore che ho letto è stato Il segno dei quattro, di Conan Doyle, comprato alla Conad di Ladispoli tanti e tanti anni fa. E in alto, nella mia libreria, tre file di libri, perlopiù Newton a 1500 lire, tutti con la costina gialla, dominano la stanza. Gialli italiani, però, ne ho pochi. Probabilmente nessuno.
domenica 12 gennaio 2014
UN MALEDETTO GUAIO, KOWALSKI, di A. Chiconi
Parliamoci chiaro: se non fosse stato in vendita gratis non lo avrei mai comprato. Però era in vendita gratis, e poi Kowalski è un nome che mi è sempre piaciuto, a partire dal mitico caporalmaggiore Kowalski della trilogia 08/15 di Hans Hellmut Kirst. Se non dai una chanche ai libri gratuiti, a chi dovresti? Sebbene va detto che il libro è sì gratis, ma per leggerlo impiego del tempo. E vale la pena sprecare tempo prezioso, utilizzabile per altri nobili scopi, per un libro potenzialmente di merda?
giovedì 9 gennaio 2014
Epic Fail, Epic Win
Ho ripreso in mano un Topolino dopo mesi. Una sensazione strana, una volta li leggevo e rileggevo mentre quest'ultima volta non mi ha entusiasmato più di tanto. Sto crescendo? L'età aumenta, non si discute, ma i sei campionati, la Champions League, le sei Coppe di Lega, le cinque FA Cup, la Coppa Uefa e probabilmente qualche altra cosa ancora vinti a Championship Manager 01/02 alla guida del Colwyn Bay, portato dalla Northern Conference al trono d'Inghilterra e del mondo nel giro di vent'anni probabilmente potrebbero far sorgere dubbi in alcuni. La qualità delle storie è in calo? Probabilmente sì, ma il discorso è più ampio. Il vero problema è che tutte le storie di Topolino sono basate su due grossi e vincolanti presupposti: sono collocate in una dimensione atemporale, in cui passato e futuro risultano molto vaghi; e si tende a caratterizzare in maniera semplicistica i personaggi. E vado a decifrare per i più e in parte a me stesso cosa voglio dire.
martedì 7 gennaio 2014
TOLD AFTER SUPPER, di J.K. Jerome
Saranno decenni che cercavo questo libro. L'avevo preso in biblioteca e poi non l'ho più ritrovato. E poi, spulciando tra i classici gratuiti in inglese sul Kindle store, l'ho ritrovato. La lettura è andata un po' a rilento, ma grazie al dizionario integrato non è stato difficile. La lingua è abbastanza semplice, più che altro ho trovato spesso termini poco usati nell'inglese moderno, ma è pur sempre un racconto del 1891. Si tratta di una serie di storielle di fantasmi, raccontate durante la notte della vigilia di Natale. Letto con tempismo perfetto, dovete ammetterlo.
domenica 5 gennaio 2014
LA TEMPESTA, di W. Shakespeare
Sì, lo so, parliamo di Shakespeare, un classico, ma che ci devo fare, non mi è piaciuto. E non credo che la traduzione, fatta con un ampolloso, o meglio palloso italiano e risalente al 1911 abbia influito più di tanto. Di Shakespeare ho letto anche Macbeth e Amleto, oltre ad aver visto Romeo e Giulietta e il sogno di una notte di mezza estate. E difatti quest'ultimo, che a parer mio è simile alla tempesta, non mi ha mai fatto impazzire, sebbene per vari motivi l'ho visto rappresentato a teatro più volte.
venerdì 3 gennaio 2014
E MORÌ CON UN FELAFEL IN MANO, di J. Birmingham
Dopo aver visto il film, un ottimo film, ho scoperto che era tratto da un libro, anzi che il film era solo una parte del libro, solo tre dei non so quanti appartamenti in cui il protagonista abita. Così ho comprato il libro. In realtà non è stato proprio così lineare, il film l'ho visto almeno cinque anni fa. Un libro dai risvolti contrastanti. Come inizio ci ho messo del mio. Su Wikipedia diceva che il film si soffermava sulle abitazioni numero 47,48,49 e così mi aspettavo un volume grosso quanto il capitale di Karl Marx. Invece, libretto di duecento pagine scarse. L'ho sempre detto che l'aspettativa ti fotte.
giovedì 2 gennaio 2014
FABRIZIO DE ANDRÉ. AMICO FRAGILE, di C.G. Romana
Vai a Genova, vai a Via del Campo, vai nel museo dedicato ai cantautori genovesi, con qualcosa in mano devi tornare. Come nel rugby: quando sei nella metà campo avversaria, devi tornare con qualche punto in saccoccia, altrimenti hai perso tempo. Sulla discografia ci volevo lavorare con calma, sfruttando Natale e compleanno, così ho preso una biografia, visto che di De André non ne so poi molto. Prima di leggere questo libro, pensando a De André escludendo le sue canzoni, mi veniva in mente solo una vignetta di Andrea Pazienza, con Pertini che diceva: Sono addolorato per De Andrè, quel bravo canzonettista. Di lui mi piacevano in particolare “Re Carlo torna dalla Battaglia di Poitiers”, la famosa “Marinella” e “Stasera mi butto". Mi butto con te.
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