venerdì 28 febbraio 2014

L'ultimo dei sogni

Pochi secondi alla fine ed arriva. Il carceriere che getta nel fiume la tua chiave. Il chiodo che ti sfregia la carrozzeria. Il dito nel piatto di minestra. Il parchimetro che finisce mentre sei ancora nel negozio. Il seme di more tra i denti che non si togli neanche con lo spazzolino. La bolla ripiena di pus che si rompe nello scarpone. La nevrosi che ha bisogno di uno psichiatra da 500€ l'ora. La lampadina bruciata che non riesci a svitare. Il drop di Weir.

lunedì 17 febbraio 2014

MUSASHI, di E. Yoshikawa

Musashi l'avevo adocchiato da Feltrinelli tempo fa, ma alla fine proprio a un passo dalle casse l'avevo posato. Poi il ritorno di fiamma e quindi una lunga lettura, di oltre ottocento pagine, tra l'altro a quanto pare non è neanche l'edizione integrale. Sono stati tagliati alcuni capitoli. Notizia verificata anche su wikipedia. Non mi sono mai piaciute queste mosse. Mi erano venuti un po' di dubbi sul libro, comunque è un libro degli anni trenta, ambientato nel Giappone del Seicento... c'era il rischio che fosse il polpettone storico pesantissimo. E invece no.

venerdì 14 febbraio 2014

ANCORA UNA NOTTE, di R. Chandler

Finalmente, a distanza di anni, riesco a comprare il romanzo di Chandler che mi mancava. Me l'ero quasi dimenticato, ormai. In realtà in libreria non ero neanche sicuro, era passato troppo tempo e non mi ricordavo con esattezza il titolo. Anzi, non me lo ricordavo per niente, però me la sentivo e ho rischiato.

lunedì 10 febbraio 2014

Qualcosa d'interessante

Niente, è andata. Non lo nego, ci stavo credendo. 3-3 al trentesimo, 9-3 a fine primo tempo. E avevamo tenuto alla grande. Poi dieci minuti di riposo, solo che ce li siamo presi dal quarantesimo al cinquantesimo, tre mete e finisce lì. Non basta l'immenso Munari con le sue perle a farmi sorridere dopo la partita.

mercoledì 5 febbraio 2014

A passo lento

Partiamo male. Io mi faccio sky per vedere il Sei Nazioni e gli infami non si comprano i diritti, che vanno a Dmax che oltre a non trasmettere in HD trasmette pure in chiaro. Vaffanculo, va.  Prepartita di dubbio gusto, con la presenza di Flavia Pennetta, vai a capire perché, ma anche del mitico Paul Griffen, basettone come sempre. E poi niente, birra in mano e vediamo la partita. E anche questa alla fine si somma alle varie note negative; meno male che ci sono sempre Raimondi e Munari a regalare qualche gioia.
Insomma, perdere in Galles con meno di dieci punti può essere considerato positivo? Io, devo ammetterlo, prima della partita avevo pronosticato uno scarto di trenta punti e sono stato felice di ricredermi. D'altra parte gli ultimi test autunnali non erano stati molto incoraggianti. Eppure non ci avrei messo la firma per una sconfitta così. Perché nonostante tutto credo che l'Italia sia in procinto di fare il grande salto, e perdere ormai può essere accettato ma non deve assolutamente soddisfare.